La rubrica bimensile di Tennis femminile, singolare femminile, oggi vi racconta la storia di una tennista statunitense: Jennifer Brady.
Nella sua carriera si è aggiudicata un titolo WTA, il Top Seed Open 2020. Nei tornei del Grande Slam, si è spinta fino alla finale agli Australian Open 2021 e fino alla semifinale agli US Open 2020. Il 22 febbraio 2021, raggiunge la 13ª posizione, suo best ranking
Brady frequenta l’Università della California di Los Angeles (UCLA) dove gioca per la squadra di tennis: le Bruins, guidate sin dal 1996 da Stella Sampras-Webster, ex tennista professionista e sorellona di quel Pete indimenticabile.
Nel 2013 debutta nelle Bruins durante il suo primo anno di università aiuta il team a vincere il Women’s Tennis National Championship in Georgia, un torneo studentesco di prima Divisione.
Prima di diventare professionista nel 2014 finisce il college, perché è convinta che il tennis non sia per davvero la sua strada: a differenza di molte campionesse, non conta su risultati juniores sorprendenti e il desiderio di fare l’Università è anche per darsi una possibilità oltre lo sport: la storia del tennis statunitense che le pesa sulle spalle le insegna che si vince giovani, quando si vince.
Nel 2020 mette i piedi nel circuito della Women Tennis Association: vince contro le top 15 a Brisbane, il primo torneo dell’anno e preludio dello Slam di Australia, e raggiunge la semifinale dello US Open: si rende conto che in un anno strambo come il 2020, in cui alcune non giocano, una nella sua posizione può farsi avanti, può migliorare e approfittare del fatto che il suo gioco è fatto per il cemento.
A Jennifer Brady piace arrivare sulla palla e coprire tutto il campo. Ha un servizio molto potente, intorno ai 184 km/h, che le permettono di giocare spesso gli ace durante la partita. Il suo colpo migliore è il dritto, potente e profondo, che spinge le avversarie oltre la linea di fondo campo. Grazie alla sua esperienza di doppista, è molto brava a rete, dove riesce a tirare fuori ogni sorta di colpo: nel 2021 è la finalista dell’Australian Open.
di Elena Marinelli