Ragazze Nel Pallone è iniziato nel tardo pomeriggio di venerdì 8 luglio: i cancelli si sono aperti alle ore 18.00
La novità della boxe
Grandi novità in questo giorno d’esordio dell’evento: è stata di scena la boxe, che ha visto svolgersi, per la prima volta a Ragazze Nel Pallone, un torneo interregionale, che ha impegnato atlete lombarde e venete, che si sono affrontate con energia ed entusiasmo.
Non c’è stata la vittoria da parte di nessuna delle due regioni contrapposte: l’incontro finale fra Veronica Greggio del Team Lu.Co. e Carlotta Pattarello, allenata dalla palestra Padova Ring del maestro Massimiliano Sarti, si è concluso in pareggio, quando le due regioni vantavano già quattro vittorie a testa. Una volta di più si è potuto vedere che la boxe ha un’anima femminile molto forte e decisamente ben definita.
“Nonostante la pandemia, la boxe femminile ha visto una crescita importante: un’evoluzione che si è verificata negli ultimi cinque anni; il livello è aumentato, le donne hanno preso il centro del ring” è la dichiarazione molto significativa di Monica Malipiero Turiaco, responsabile FPI per il Veneto.
In contemporanea sul campo del Paddle Club Padova si è tenuto il rodeo di padel, altro sport-novità a Ragazze Nel Pallone ed il cui torneo si disputerà quest’oggi; una disciplina, questa, che sta riscontrando un numero crescente di praticanti.
Sport e disabilità
Ma ciò che ha dato profondità a Ragazze Nel Pallone è stato il dibattito su sport e disabilità, che ha visto la presenza di Chiara Coltri, capitana del Cus Padova Basket in carrozzina e della Nazionale, Renzo Vergnani, commissario tecnico della Nazionale calcio amputati, Shannon Pollock, referente dell’Irish Wheelchair Association ed Emanuele Padoan, centrocampista della Nazionale calcio amputati; ha moderato il dibattito Martina Paccagnella.
Nel dibattito si è affrontato il tema della disabilità e di come lo sport possa essere importante per affrontare una condizione di svantaggio.
Emanuele Padoan ha dichiarato che la fiamma che ha acceso in lui la voglia di convivere con la sua disabilità e buttarsi nello sport è la stata vedere la disabilità come una sfida, mentre per Chiara Coltri la carrozzina per i più è un limite alla propria esistenza, mentre per lei è uno strumento che le permette di fare tantissime cose. Secondo Chiara serve un cambio di mentalità da parte di tutti noi per avvicinare le istituzioni a chi vive una situazione di disabilità.