La Figc si mobilita per la giovane Malika Chalhy, la giovane fiorentina che è stata cacciata di casa per aver dichiarato la propria omosessualità.
“Cara Malika, io e le mie compagne ti siamo vicine, cerca di non mollare”, così ieri al TGR Rai Toscana, si era espressa Elena Linari, giocatrice della nazionale e della Roma, dal ritiro a Coverciano, rivolgendo un pensiero alla ragazza di Castelfiorentino cacciata di casa perché lesbica. “
“Siamo donne, siamo forti, non mollare. Più di un anno fa ho fatto coming-out davanti a tutti e la capisco benissimo: dichiarare se stessi è una cosa molto corretta, ha fatto la scelta giusta.
Ho parlato privatamente anche con Malika Chalhy e le ho dato il mio appoggio. Spero che questa situazione possa rientrare. Ho saputo che ha una passione per il calcio ed è una notizia che mi ha fatto piacere, la donna e il calcio devono stare vicini”.
Alle parole di Linari si sono aggiunte quelle del presidente federale Gabriele Gravina che ha espresso la solidarietà da parte di tutto il calcio italiano a Malika Chalhy: “Il ruolo del calcio, ha dichiarato Gravina, è anche quello di garantire una formazione educativa dell’atleta, contrastando ogni forma di discriminazione sociale. Riteniamo che di fronte a casi del genere dobbiamo esporci per garantire la piena realizzazione della persona umana. Stiamo seguendo l’evoluzione della vicenda, abbiamo preso contatti con la Regione Toscana, appena possibile inviteremo a Coverciano la giovane Malika”.
Purtroppo, nonostante le conquiste raggiunte, accadono ancora episodi come questo, a dimostrazione di come l’omofobia sia ancora radicata e presente nella nostra società provocando esclusioni e discriminazioni addirittura dentro le famiglie, che dovrebbero essere per eccellenza contesti di accoglienza.
Storie come questa confermano quanto sia importante l’approvazione del disegno di legge Zan, per sancire il diritto di ogni cittadina e di ogni cittadino a non subire discriminazioni e violenze per chi si è o per chi si ama”.