Arianna Pomposelli intervista Caterina Biasiolo, giocatrice di futsal dell’Audace C5 Verona.
Nell’intervista di Arianna Pomposelli a Caterina Biasiolo, giocatrice in forza all’Audace C5 Verona e proveniente dalla formazione piemontese del Duomo Chieri, dopo i saluti di rito, si accenna subito al fatto che il futsal, a partire da questa stagione, viene trasmesso dal network televisivo Sky.
Era avvenuto lo stesso per il calcio femminile a undici, qualche anno fa, proprio con la trasmissione delle prime partite su Sky: cambiamenti che segnano tappe fondamentali per i movimenti sportivi, così come appunto sta avvenendo ora per il calcio a cinque.
L’anno bellissimo di Caterina Biasiolo
Caterina Biasiolo ha effettuato nel corso del 2021 il passaggio in serie A dalla serie A2, e questo sarebbe già di per sé una grande soddisfazione; del resto non servono grandi discorsi, l’espressione del suo viso mentre ne parla potrebbe bastare a rendere l’idea.
Ma c’è di più: lo ha fatto nell’anno in cui una delle reti più potenti al mondo ha acquisito i diritti di trasmissione di due partite di futsal per ogni turno di campionato, una maschile ed una femminile, in diretta. Anche per questo Caterina parla di “anno bellissimo”, riferendosi alla sua prima stagione in serie A.
Quest’intervista non fa che confermare l’impressione fornita da molte altre. Lo sport delle donne sta prendendosi man mano lo spazio che gli è dovuto, anche se indubbiamente c’è ancora molto da fare: queste donne del futsal, del resto, mostrano con semplicità il loro entusiasmo e la voglia di mettere tutte loro stesse in ciò che le appassiona di più.
E’ lecito quindi pensare che nei prossimi anni assisteremo a cambiamenti profondi e bellissimi. E c’è da scommettere che persone come Arianna e Caterina faranno la loro parte, fino in fondo.
Iniziando “per scherzo” a giocare
“Ho iniziato, direi per scherzo…con un gruppetto di amiche ho detto: facciamo una squadretta…”. Una quattordicenne appassionata di sport alla ricerca di nuovi stimoli, la scelta del futsal spiegata con grande schiettezza: “…era più semplice che fare una squadra a undici…”; Caterina Biasiolo incontra relativamente tardi il futsal, ma inizia così un percorso che la porterà comunque sui campi che contano.
Il cambiamento nella sua vita sportiva però, comporta un salto di qualità anche nell’impegno: quando giocava in serie A2 si allenava due volte a settimana, ora nella massima serie è tutto diverso. Gli allenamenti prevedono sedute mattutine, mentre le sedute serali sono aumentate; inoltre si svolge anche il lavoro di rifinitura, di solito il sabato mattina.
“Le tempistiche di gioco in serie A sono completamente diverse” dice Caterina descrivendo il suo passaggio in serie A, “ …non si tratta di uno scalino, ma di una rampa di scale…”. L’immagine mostra molto bene come nello sport i risultati di alto livello prevedano il pagamento di un prezzo in termini di maggior impegno e responsabilità.
L’impegno non è solo sul campo
Per Caterina Biasiolo però la parola “impegno” ha un’accezione decisamente ampia, che esce dal contesto strettamente calcistico e va a coniugare lo sport ed il tema della disabilità. Laureatasi lo scorso anno in scienze motorie, incentra la tesi di laurea sul “calcio amputati”, una disciplina che, come lei stessa spiega, prevede che i giocatori di movimento abbiano disabilità o amputazione degli arti inferiori, mentre il ruolo del portiere possa essere ricoperto solo da chi abbia una disabilità o abbia subito un’amputazione ad uno degli arti superiori.
Di certo non un tema leggero, ma che Caterina spiega con grande passione; lei del resto è andata ancora oltre, ponendo la sua attenzione alla disabilità mentale. E’ allenatrice, da oltre tre anni, della squadra degli “Insuperabili”, i cui componenti sono affetti da disabilità intellettive.
“Insuperabili” è una società calcistica che ha delle academy in tutta Italia e si dedica esclusivamente allo sport per persone affette da disabilità mentale. Caterina non nasconde la sfida insita nella difficoltà di comunicare con persone che si trovano a vivere questo tipo di disagio e sono pertanto, soprattutto inizialmente, difficili da comprendere nel loro modo di essere e di esprimersi.
Formula però una frase che dice tutto della motivazione che la spinge: “…credo sempre ci sia un qualcosa che non so mai bene decifrare, che mi riempie, mi piace da impazzire…”; insomma, sentendo queste parole viene da pensare che nell’esistenza umana, l’amore trova sempre mille modi meravigliosamente diversi per manifestarsi.
Vivere alla giornata, ma fino in fondo
A Caterina però non piace programmare la sua vita, “…vivo alla giornata…” afferma…bè, a molti piacerebbe “vivere alla giornata” come riesce a fare lei, arrivando a venticinque anni a giocare a futsal in serie A e riuscendo a donare una parte importante di se stessa a persone che nella loro esistenza non sono state molto fortunate.
E di nuovo torna quell’impressione che si avverte tutte le volte che queste sportive si raccontano: donne che stanno facendo i loro passi, seguendo le loro passioni e cambiando il futuro delle donne che verranno. Ne sono un simbolo Caterina Biasiolo e Arianna Pomposelli, giovani donne che la loro vita la stanno vivendo fino in fondo.
Del resto, nella vita occorre “non aver paura di cogliere tutte le occasioni che ti si presentano davanti”…ed “essere delle spugne…imparare tutto quello che puoi imparare da chiunque”……parola di Caterina Biasiolo.
Marco Tamanti Pallone al Femminile