Alessandra “Alex” Spagnolo intervista Raffaele Clemente, fondatore e presidente di Area Portieri 27, nuovo partner di Ragazze Nel Pallone
All’inizio di questo incontro con Area Portieri 27, Alex mette subito sotto i riflettori una questione importantissima: le parole con cui indichiamo i ruoli del calcio, in particolare quello del portiere.
Sì, perchè il calcio delle donne, che solo ora in Italia comincia ad assumere una sua propria fisionomia ed una certa visibilità a livello mediatico, ha mutuato dal calcio maschile, oltre ad allenatori e dirigenti, anche il linguaggio. E se per alcuni ruoli, come “attaccante”, il problema dell’accordo del sostantivo non si pone, non è così per altri ruoli, come il difensore o, appunto, il portiere.
Se il portiere è donna
Una parte ormai non più trascurabile del mondo del calcio femminile sente l’esigenza di utilizzare i termini che si riferiscono ai ruoli, accordandoli al femminile. Certo, come dice Alex nella sua introduzione, al nostro orecchio suona strano dire la parola “portiera”, la cui semantica ha sempre indicato tutt’altra cosa nella lingua di tutti i giorni; ma la lingua stessa, si sa, si evolve secondo le esigenze d’uso.
E così il termine “portiera”, con il conforto dell’Accademia Della Crusca, una delle più alte istituzioni per quanto riguarda il mantenimento ed il rinnovamento della lingua italiana, da ora in poi sempre più spesso indicherà anche colei che viene messa a difesa della porta del proprio team.
Ma veniamo all’intervista. E’ Raffaele Clemente, allenatore dei portieri della prima squadra del Pordenone Calcio ed uno dei soci fondatori di Area Portieri 27, scuola ormai affermata e punto di riferimento per gli sportivi del Friuli Venezia Giulia, a rispondere alle domande di Alex.
Quando nasci portiere
Raffaele Clemente “è nato portiere”, come lui stesso afferma. Una sorta d’istinto naturale nel piccolo Raffaele, che lo spingeva a prendere con le mani ogni pallone che gli veniva passato. In questo modo, andando al campetto vicino a casa, ha cominciato un percorso che lo avrebbe portato poi a diventare un professionista di alto livello.
Raffaele vive, nel corso della sua carriera, tutti i cambiamenti radicali della figura del portiere, che ora deve saper usare bene anche i piedi per impostare il gioco. Ha accumulato un grande bagaglio professionale, e ad un certo punto sente l’esigenza di dire la sua nel campo della formazione dei giovani portieri, mediante un proprio progetto autonomo.
Per pura combinazione rivede dopo vent’anni, ad una partita di calcio a 5, Massimiliano Sellan, suo amico fin dall’infanzia ed anche lui ex portiere professionista divenuto poi allenatore dei portieri. A cena, qualche sera dopo, cominciano a parlare dell’idea di aprire una scuola portieri. Nasce così, “un po’ per caso”, il progetto che avrebbe portato alla realizzazione di “Area Portieri 27”.
Area Portieri 27 prende corpo
L’idea prende corpo, e poco tempo dopo i due organizzano un “camp”, che riscuote numericamente un successo addirittura superiore alle aspettative. Questa situazione crea la necessità di coinvolgere altri colleghi, come Simone Salatin, che è tutt’ora uno dei pilastri della scuola.
Scuola che attualmente prevede uno staff di quasi quindici persone: fra di esse, Chiara Orlando, allenatrice del Pordenone Calcio Under 17 Femminile e Chiara Valzogher, portiera del Calcio Trento. Area Portieri 27 è ormai un punto di riferimento per l’attività di formazione dei portieri nel Friuli Venezia-Giulia.
Una delle caratteristiche che saltano all’occhio di Area Portieri 27 è la sua versatilità ed il suo vedere in prospettiva il mondo del calcio. E così questa realtà sportiva non può non porre l’attenzione sull’ambito, in grande evoluzione, del calcio delle donne. Raffaele viene a conoscere il versante femminile del calcio attraverso la sua compagna, Elisa Camporese.
Elisa Camporese, anima femminile di Area Portieri 27
Elisa Camporese, è un’ex calciatrice che vanta tra l’altro oltre novanta presenze nella Nazionale maggiore ed è attualmente responsabile tecnico della divisione femminile del Pordenone Calcio.
E’ certamente, insieme alle già citate Orlando e Valzogher, un punto di riferimento importante per i futuri progetti della scuola. Infatti, quello delle portiere nel calcio delle donne è a tutti gli effetti un problema serio che va affrontato al più presto.
Non appena Raffaele inizia ad interessarsi al calcio femminile, infatti, non può non notare quella che è la lacuna maggiore di squadre anche importanti, vale a dire il livello tecnico delle portiere.
Del resto la tematica è nota anche ai “profani”, che seguono il calcio solo per pura passione. Il calcio delle donne è storicamente in ritardo (e non per colpa sua) e non stupisce che un ruolo che soffre delle difficoltà nel settore maschile sia il “tallone d’Achille” nel mondo femminile.
L’obiettivo di Area Portieri 27
Area Portieri 27, però, non ha intenzione di fermarsi alle constatazioni: a fronte del fatto che in sette anni di attività nessuno dei suoi allievi è donna, si dà l’obiettivo di avere la prima aspirante portiera della sua storia.
Una portiera, la prima di questa scuola. La prima dopo tanti ragazzi. Una situazione inedita. Ma è così che si creano i cambiamenti, anche quelli epocali.
Questi sono passaggi importanti, al di là del fatto che il numero sia puramente simbolico. Perchè Area Portieri 27 ha scelto anche di collaborare con Ragazze Nel Pallone, organizzando per il prossimo 10 luglio un “open day” nell’ambito dell’evento di sport femminile più grande d’Italia.
I segnali di un cambiamento importante
Sarà un “open day” dedicato solo alle giovani aspiranti portiere, nella fascia di età dagli otto ai diciotto anni. Opportunità che tempo fa non esistevano, che forse non era nemmeno possibile pensare.
Ma grazie ed eventi come Ragazze Nel Pallone ed a partner che guardano lontano come Area Portieri 27, si può creare una novità che nel prossimo futuro potrebbe diventare la nuova normalità.
Sono segnali di un cambiamento ormai in atto e che sinergie come quella fra Area Portieri 27 e Ragazze Nel Pallone non possono far altro che amplificare, facendo in modo che le bambine non si sentano più estranee al mondo del pallone.
Basta una luce tenue a scacciare il buio.
Marco Tamanti Pallone al Femminile