“Singolare femminile” è la nuova rubrica bimensile che parla di tennis femminile. Oggi vi parliamo della tennista australiana Evonne Goolagong Cawleyva
Nel 1980, tre anni prima del suo ritiro e fresca di vittoria a Wimbledon, Evonne Goolagong Cawleyva a New York per presentare il libro Australian Dreaming: 40.000 anni di storia degli Aborigeni, il cui ricavato dalle vendite sarebbe andato all’Aboriginal Arts Board di Sidney, impegnato a supportare gli aborigeni nello sviluppo dell’arte e dell’artigianato.
Durante la sua carriera, Goolagond Cawley, autraliana di Barellan e di origini aborigene, è accusata da alcuni politici australiani di non aver mai messo a servizio della causa aborigena il suo successo: «Ci sono due motivi per questo: ero troppo impegnata a giocare a tennis per parlare di politica e ho patito solo incidenti isolati di discriminazione […] Frequentavo scuole per bianchi, la mia famiglia era coinvolta nella comunità, nessuno mi faceva pesare che avessi origini aborigene.»
Evonne Goolagong Cawley è la seconda tennista australiana più vincente di sempre con sette titoli Slam in singolare: due nel 1971, quattro tra il 1974 e il 1977 e uno, Wimbledon, nel 1980, il suo Slam più importante non tanto perché è l’ultimo e perché è Wimbledon, ma perché lo vince dopo essere diventata madre nel 1977: è la prima in assoluto nell’Era Open.
È una tennista battagliera, nonostante non lo dica di sé stessa: boicotta il Roland Garros per 10 anni, dopo che nel 1974 la Federazione francese di tennis banna tutti i giocatori sotto contratto nella lega World Tennis Team degli Stati Uniti, torneo per tennisti e tenniste nato nel 1973;
inoltre, vince una causa contro la WTA che non le assegna il primo posto nel ranking mondiale nel 1976, a causa dell’incompletezza dei dati utilizzati: Evonne Goolagong Cawley vince quella partita nel 2017 e le vennero assegnate due settimane di testa della classifica del 1976, costituendo in questo modo anche un precedente importante.
di Elena Marinelli
Australian Open 1977